Traduzione: Luca De Feo
Ebook: € 5,99
L'autore
Matías Néspolo, nato a Buenos Aires nel 1975, ha studiato lettere e giornalismo, scritto poesie e racconti. Vive a Barcellona dal 2001 dove lavora come giornalista e, nel 2010, è stato selezionato da Granta come uno dei migliori giovani romanzieri di lingua spagnola e sembra destinato a una carriera letteraria di successo.
Sette modi di ammazzare un gatto è il suo primo romanzo.
Il libro
Nella squallida periferia di Buenos Aires due ragazzi di strada, il Gringo e il Chueco, si rendono conto che nel miserabile barrio dove vivono non esistono né legge, né cultura, né principi etici. Comanda il più forte, il più duro. Immersi in un ambiente disumano dove regnano fame, tedio, brutalità, machismo e anche gli amici possono essere nemici, non vedono altra scelta che buttarsi nella delinquenza a cui sono stati da sempre abituati. Il furto di un'arma da fuoco permetterà al Chueco di salire di grado nell'inferno della discarica in cui si trova. Invece per il Gringo, in lotta per uscirne definitivamente, l'incontro casuale con l'amore e una rovinata edizione di Moby Dick (che lo spingerà a riflettere sulla sua vita e a sentirsi, come Ismaele, sempre più estraneo alla realtà che lo circonda) sembrano potergli dare una speranza di riscatto. La storia è ambientata nello spazio temporale di una settimana del 2001, anno di forte crisi sociale e conseguenti manifestazioni e rivolte popolari. Sette modi di ammazzare un gatto testimonia la miseria materiale e morale della vita cui la nostra civiltà ha spinto un immenso numero di esseri umani.
Incipit
- Per ammazzare un gatto ci sono sette modi - mi fa il Chueco mentre accarezza l'animale che gli ha portato il Quique, il figlio dell'Ernestina, e fa l'occhiolino con l'aria sveglia.
Lo culla nell'avambraccio sinistro, contro il grembo. Con la mano destra gli liscia la schiena e la testa. Si accovaccia un po' in avanti, come se lo volesse proteggere e fa un salto, spostando la faccia per evitare un'eventuale zampata. Sento un rumore, come un rametto secco che si spezza e il Chueco tiene per la collottola il gatto scosso da una convulsione. La testa ciondoloni, le zampe rigide. Non si muove più.
- Ma alla fine ce ne sono solo due - completa la frase come se stesse tenendo una lezione: - con le buone o con le cattive.
- Questo era con le cattive, giusto? - gli chiedo per stuzzicarlo.
- No, bello mio, così è con le buone. Il micio non soffre perché... - la frase rimane in sospeso interrotta da una risata esplosiva. Mentre ride gli si deforma la faccia. Sembra una vecchia piena di accicchi. Mi diverte e me la rido anch'io, ma penso al gatto. Un po', non tanto. Quanto basta per convincermi che non è più un gatto, ma qualcosa da mangiare come dio comanda. È da una settimana che non tocco un pezzo di carne. Sono stufo, come lui, suppongo, della polenta stracotta, del riso pieno di vermi che abbiamo avuto gratis dal grossista di Zavaleta e delle prugne che abbiamo rubato al portoghese Oliveira.
Il Chueco appende il gatto alla grondaia, a testa in giù e lo sgozza con un solo movimento energico, di rovescio. Con il piede si avvicina una latta per raccogliere il sangue.
- Mica ci farai i sanguinacci - gli chiedo a bruciapelo.
- Tu che dici? - mi risponde.
Non so se mi sta prendendo in giro o se sta pensando veramente di adoperare anche il sangue, ma non insisto. Lo lascio fare e rimango a guardarlo.
Mangialibri - febbraio 2013
Famiglia Cristiana - 10 febbraio 2013
Unione Sarda - 2 febbraio 2013
Pulp - febbraio 2013
Alias-il Manifesto - 20 gennaio 2013
Rolling Stone - gennaio 2013
Urban - dicembre 2012
ANNA - 27 dicembre 2012
Il Venerdì di Repubblica - 7 dicembre 2012
Lankelot - 24 novembre 2012
Mondo in Blue - novembre 2012
Il Popolo Veneto - 30 ottobre 2012
(Time Out)
Una storia forte come un proiettile, che lascia senza fiato. Letteratura ad alta tensione.
(El Mundo)
Néspolo è riuscito, attraverso la metafora, a trascendere l'aneddoto e la sordida cronaca di una società malata.
(La Vanguardia).
Booktrailer